Profilo biografico
Nata a Borgosesia (Vercelli) il 6 giugno 1935, si laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1961 e, a partire dallo stesso anno, collabora come Assistente incaricato di Storia dell’Architettura alle attività didattiche e di ricerca che si svolgono nell’Istituto di Storia dell’Architettura. Assistente ordinario di Storia dell’Architettura nel 1964, acquisisce nel 1968 la libera docenza in Storia dell’Arte e Storia e Stili dell’Architettura: nel 1969 è Professore incaricato di Istituzioni di Storia dell’Arte. Dal 1975, sempre presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, insegna Storia dell’Urbanistica, corso di nuova istituzione. Nel 1981, a seguito di vincita in concorso nazionale, è chiamata quale Professore straordinario di Storia dell'Urbanistica presso la stessa Facoltà, cattedra della quale è in seguito ordinario. Nel 1982, per due trienni consecutivi, ha assunto la Direzione del Dipartimento Casa-Città del Politecnico di Torino. Dal 1989 al 2006 è Direttore della Scuola di Specializzazione in "Storia, Analisi e Valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali" (oggi in "Beni Architettonici e del Paesaggio") del Politecnico di Torino. Dal V° ciclo è coordinatore del Dottorato di Ricerca in "Storia e Critica dei Beni Architettonici e Ambientali" (oggi in "Beni Architettonici e Paesaggistici"). Dal 1988 al 1997 è stata Pro-Rettore del Politecnico di Torino. Dal 1997 al 2006 è Preside della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Dal 2000, a seguito della suddivisione della Facoltà per le leggi sul decongestionamento, è Preside della II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
Nei decenni ottanta e novanta è stata designata dal Consiglio Regionale del Piemonte quale membro della Commissione Regionale per l’analisi e valutazione dei progetti e piani urbanistici (commissione 91 bis). Ha rappresentato il Politecnico di Torino nella Consulta Regionale del Piemonte per i Beni e le Attività Culturali. Ha rappresentato il Politecnico di Torino presso svariate istituzioni: nell’Associazione “Torino Città-Capitale europea”; nel Comitato Scientifico per l’individuazione e la promozione degli Ecomusei della Regione Piemonte. E’ stata responsabile, per l’architettura, del monitoraggio scientifico dei cantieri di restauro e di valorizzazione di Venaria Reale. Ha fatto parte di diverse Commissioni scientifiche connesse con la gestione dei parchi, dei beni culturali, del patrimonio storico, della toponomastica della Città di Torino.
Nel maggio 1996 le è stato conferito dal Presidente della Repubblica il diploma di Prima Classe del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica riservato ai Benemeriti della Scienza e della Cultura. Nell’anno 2002 è stata eletta Membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino, classe Scienze morali, Storiche e Filologiche.
L’attività scientifica si è sviluppata su diversi filoni tra i quali emergono: il contributo portato alla fondazione della disciplina di Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica attraverso una serie di ricerche sulle città-capitali italiane ed europee in periodo moderno e contemporaneo; i lavori svolti sull’architettura e sull’urbanistica del Sei-Settecento e dell’Ottocento; sui giardini storici e i parchi urbani tra Neoclassicismo ed Eclettismo; sull’analisi per la valorizzazionedelle Alpi. Ha diretto numerose iniziative scientifiche e progetti di ricerca di carattere nazionale e internazionale, collaborando con altre università e con enti, amministrazioni, istituzioni pubbliche e culturali. Ha lavorato in stretta collaborazione anche con università straniere, tra cui le Unités Pédagogiques d’Architecture di Parigi, Versailles e Grenoble, con l’Ecole Nationale Supérieure du Paysage (Francia), con l’Università Complutense di Madrid (Spagna), con la Ìstanbul Teknik Üniversitesi, Mimarlik Facültesi (Turchia), con la Facultad de Arquitectura y Urbanismo de Belgrano di Buenos Aires (Argentina).
Vera Comoli è deceduta improvvisamente, in un grave incidente stradale, il 6 luglio 2006.